Scheda 991 - Milizia dell'Immacolata Zona Bagheria

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SK 991A - Appunti di cronaca, IV quaderno (1930)    Cracovia, Marsiglia, Suez, Ceylon, gennaio-marzo 1930
  
[1930] [Gennaio] [14 Ma.]1 - Da Varsavia a Cracovia. In treno una conversazione sulla mancanza di riflessione negli atei; non è gradita?  
[15 Me.] - Le impressioni a Cracovia: p. Czesław. In serata andiamo tutti e due dalle Suore Feliciane2 (4 monete, del Regno Polacco?). Almeno un po' di quei denari: 30.000 entro 20 anni.  P. Samuele dubita che io sia capace; p. Faustino: sì; ha avuto paura, [provare] prima con p. Samuele3. Il chierico Adalberto: la capigliatura? P. [...]4. P. Czesław: “Ero contrario a Niepokalanów e favorevole a Nieszawa, ma chi era in grado di conoscere la situazione locale?”. Con p. Faustino alla stazione [...]5.  Da Cracovia a Zebrzydowice: metà biglietto di II classe: tale, infatti, è la riduzione, anche per poter dormicchiare un po', poiché mi sento debole in salute. Sig. Meller? Il tesserino di giornalista (visti e biglietti di riduzione, ma [è necessario] prenotarli in anticipo); la sua donna. Giovani ebrei in viaggio per la Palestina; un canto. Gute Reise, buon viaggio.  
[16 G.] - Vienna, Minoritenkirche; al nostro convento; celebro la Messa secondo l'intenzione [del Guardiano], p. Giovanni Störbak, da 37 anni in convento; cordialità. Un padre italiano [...]6.  
[17 V.] - In città; [treno] alle 7.35.  
23 G. - Italia. Conversazione in treno7. Le cose vanno male, perché manca l'amore verso il prossimo e vogliono passarsela bene, ciò torna a loro interesse, e per questo si oppongono all'insegnamento cristiano. In Italia la situazione sarebbe buona, poiché abbiamo tutto.  Ci manca solo il carbone, ma abbiamo il carbone bianco [= l'energia elettrica]. Non vogliono seminare il frumento, poiché non vale la pena. “Che importano a me gli operai!”: questa frase l'ho ascoltata io stessa con le mie orecchie. C'è egoismo e mancanza di amore verso il prossimo.  Conversazione sui bambini, come riescono a farsi voler bene. Uno ha un bambino così, un altro così, e come i bambini sono amati8.    Marzo 6 G. - Marsiglia. Giovedì mattina, alle ore 5 e qualche minuto, siamo arrivati9 a Marsiglia e ci siamo recati dai PP. Cappuccini.  Alla stazione non sono stati capaci di fornirci l'indirizzo dei PP. Bernardini, anzi il taxi non ci ha portati nemmeno dai Cappuccini, ma ci ha fatti scendere di fronte alla chiesa che in passato era degli Agostiniani, dopo averci fatto pagare la somma di ben 13 franchi e 30 centesimi.  Solo dopo questa avventura abbiamo appreso da una vecchierella dove stanno i PP. Cappuccini; perfino un poliziotto ci ha dato un'informazione errata.  Finalmente abbiamo incontrato per strada un Cappuccino in carne e ossa, e allora non abbiamo più avuto dubbi sull'indirizzo.  L'accoglienza dei PP. Cappuccini è stata molto cordiale.  Il P. Guardiano, o il suo vicario, un vecchietto dalla barba grigia, dopo di aver esaminato i nostri documenti, ci ha accompagnati subito in una stanzetta per depositare i cappelli e le borse, e poi nel piccolo coro dove i padri stavano recitando il divino ufficio.  Dopo le “ore canoniche”, s. Messa davanti all'altare della Ss. Vergine Maria, seguita dalla colazione a base, perfino, di frittata, per venire incontro alla nostra stanchezza; ci hanno assegnato le stanzette e poi, in compagnia di un fratello, un buon Cappuccino, ci siamo recati in città per sbrigare le pratiche per il viaggio; quindi prima di tutto alle “Messageries Maritimes” e per cambiare la valuta italiana e polacca in dollari americani e in franchi.  Alle “Messageries” abbiamo ricevuto un biglietto di II classe per le cabine e di III per il ristorante (fr. Zeno dispensava medagliette ovunque, il che ha influito in modo positivo sul disbrigo delle pratiche).  Mentre tornavamo dall'agenzia delle “Messageries”, abbiamo incontrato fr. Severino, che è arrivato molto stanco, dopo aver attraversato la Germania e la Francia, e non aveva fatto ancora co
lazione, poiché desiderava ardentemente ricevere la s. Comunione; si è recato subito in convento con fr. Ilario e il Cappuccino, mentre noi ci siamo diretti alla nave.  Tuttavia era ancora troppo presto, benché un bravo capitano (o un altro ufficiale), dopo di aver accettato una medaglietta, fosse diventato molto ben disposto [nei nostri confronti].  Perciò, non ci rimane che tornare insieme in città per il pranzo e per alcune faccenduole.  Ovunque, tanto in Cecoslovacchia come in Austria, in Italia e in Francia, accettano con riconoscenza la Medaglia Miracolosa: anche i bigliettai sui treni, i poliziotti e altre persone; si vede che l'Immacolata sa trovare la strada per entrare nei cuori; che questo avvenga al più presto possibile nel mondo intero!  
7 V. - Fino a mezzogiorno a “Notre Dame de la Garde”.  Durante il pranzo [si leggono] la Regola e il Testamento [di s. Francesco]. Alle quattro la nave (“Angers”) è salpata, mentre noi recitiamo una parte del rosario per l'inizio [del viaggio] e per mortificare le impressioni. La statua della “Madonna della Guardia”; la fotografia, la prima esortazione; l'istruzione; le isole piene di scogli; i gabbiani.  
8 S. - S. Messa nella sala di musica di I classe. Un cinese scopa. Istruzione sul ponte di II classe: ce lo vietano (seconda volta10). Tra la Sardegna e la Corsica.  
9 D. - Spostare l'orologio un'ora in avanti. S. Messa alle 8, senza annuncio: poca gente. In mattinata si attraversa lo stretto di Messina; il mare Ionio è in tempesta; rigetta anche fr. Zeno; alla sera tutti ammalati ad eccezione di fr. Ilario.  
10 L. - S. Messa senza vomiti; il mare è più tranquillo? Un forte vento porta un po' di fresco sul mare. L'istruzione non va avanti; il mal di mare. Il canto: “loro”, “voi”. Fr. Severino ha mal di denti. I gabbiani ci hanno lasciato ([la terra è] troppo lontana). A bordo vi sono abissini, cinesi, ecc.  
11 Ma. - S. Messa alle 6, poiché mi sono svegliato troppo tardi e non mi ero accorto che era stato annunciato di spostare l'orologio un'ora in avanti. Oggi la salute va meglio. Viene annunciato che domani alle 7 saremo a Port Said.  
12 Me. - S. Messa più presto. Verso le 7 preghiere a bordo (il faro di Port Said).  I gabbiani, i battelli dei pescatori, un bastimento egiziano; l'entrata nel porto (i motoscafi): uomini con il badile, il caricamento del carbone, ecc.; “gola, gola”: gli artifici.  Con vestiti arabi. In città, attraversando il ponte. Dai Bernardini c'è fresco.  Un ragazzo con la bicicletta (Bonadio Guglielmo) mi fa da guida.  Dal vescovo [mons. Angelo Paolo Hiral] (“Cavaliere”: sì, ma bisogna andare dal delegato apostolico [mons. Giulio Girard] al Cairo, durante il ritorno).  Bonadio si impegna a preparare il numero, purché lo si avvisi. Alla posta (non rubano la bicicletta): cambio della moneta, spedizione delle lettere; limoni. Un poliziotto con lo staffile. Confessione. Fotografia in 5-10 minuti. Un ragazzo entra in cabina (provvidenziale) e chiede [...]11.  Ancora con le lettere, in un negozio, [parlano] molte lingue. Un poliziotto, un bambino, un'automobile [...]12. Un seccatore che vuole soldi per aver indicato un fotografo; tappeti.  Partiamo: il canale [...]13, la statua del costruttore. Dormire.  In questi luoghi è passata la santa Famiglia per andare e tornare dall'Egitto.  
13 G. - Suez (fr. Sigismondo è malato), i battelli della polizia.  Il golfo di Suez, dove passarono gli ebrei. Il deserto della Tebaide (s. Antonio, s. Paolo, ecc.), dall'altra parte la penisola sinaitica (rocciosa e antichissima) e il monte Sinai con una valle di sabbia davanti a sé. Il mar Rosso (azzurro). Istruzione. Un professore cinese. La ricreazione della sera: un ceco, un abissino: sui rapporti tra loro. A proposito della missione. Dormire.  
14 V. - Da questa mattina (dopo la s. Messa e la colazione) l'insegnante cinese impartisce lezioni di lingua cinese a fr. Severino e a fr. Sigismondo. Il saluto ad una nave francese (3 fischi di sirena).  
I pesci che guizzano nell'acqua. Una prova per l'abbandono della nave (con i salvagenti di sughero a bordo). Le confessioni del professore.  Uno scismatico siro-armeno; il musicista ceco (ieri); fotografie a tavola.  
15 S. - Di nuovo s. Messa prima delle cinque, meditazione in cabina e preghiere sul ponte; le pere con lo zucchero e i dolci farciti14. La lingua inglese entra in testa con difficoltà; il professore giapponese insegna magnificamente, gloria all'Immacolata! I pesci volanti (ieri e oggi). Un greco chiede informazioni sulla Polonia: ci sono cannoni? [...]15, nonché una tromba. Annunciata la s. Messa per domani alle otto.  
16 D. - S. Messa alle otto: una ventina di persone; l'Immacolata sull'altare.  La prua della nave: i pesci che fuggono in avanti.  
17 L. - Alle sette a Gibuti. I ragazzi negri si gettano in acqua per prendere le monete - “oho” - in terraferma con un motoscafo. Un Cappuccino con il saio di color giallognolo e un signore (fratello).  Dai Cappuccini. Un negretto intelligente guida alla posta.  Si ritorna con un motoscafo; salpiamo alle dodici. Due sedie a sdraio per l'istruzione, per 75 franchi (a prestito). Un orario migliore.  
18 Ma. - Alle 19 di sera si sposta l'orologio un'ora in avanti (è la quarta volta da quando siamo partiti dalla Francia).  
19 Me., 20 G. - Piccoli pesci che volano da 200 a 1.000 metri.  
20 G. - 23 D. - L'oceano Indiano: serpenti rossi di mare.  
24 L. - Ceylon, il porto [di Colombo], ho girovagato nella “sala per fumatori” di I classe, una scialuppa delle “Messageries Maritimes”. Le medagliette procurano la benevolenza.  Un buddista ci accompagna; in chiesa non c'è nessuno.  La devozione degli abitanti di Ceylon (singalesi).  Un grasso signore mi dà il proprio indirizzo; sul tram; le medagliette sono accettate molto volentieri. Dal vescovo [mons. Pietro Marque]: ma il “Cavaliere” in India; la tipografia dei Padri Oblati di Maria Immacolata (O.M.I.); una “doccia fredda”; i Messaggero del s. Cuore di Gesù in inglese e singalese. “Sul tram?”, “vetturini?”. Un padre che parla italiano mi accompagna al collegio.  La canicola; le palme; un monaco buddista e un altro con qualche cosa.  Le spiegazioni del rettore: un grande collegio [...]16; il pranzo (banane).  Al porto con la guida. Una cortesia, la visita; medagliette, medagliette; birra e limonata. In tre (fr. Sigismondo e fr. Severino) per acquistare cartoline (un cattolico), alla posta (gioia per la medaglia), alla chiesa di s. Antonio (medaglie?). La gente si inchina, leva un poco i turbanti, si libera dei pesi, congiunge le mani, si mette in ginocchio: che anime buone! Gli sputi rossi. Con le mani sul vetro durante la preghiera a s. Antonio; i fedeli arrivano continuamente; il rappezzo [sulla tonaca] (o il cingolo) è motivo di gioia. Ritorno alla banchina del porto (come in un paradiso). Il “Cavaliere”?  Con una piccola barca torniamo alla nave portando piacevoli impressioni. Fa caldo.  
25 Ma. - Festa dell'Annunciazione alla Ss. Vergine Maria: s. Messa e s. Comunione secondo l'intenzione dell'Immacolata. Verso il tardo pomeriggio un “tifone” e una tempesta (era tutto buio, pioggia); i pesci saltanti erano sbattuti qua e là.  
26 Me. - [...]17. Ogni tanto pioviggina.  
28 V. - Le isole Nicobare; un faro su un'isola; un rettile nuota; le strade sul mare.  
29 S. - I vulcani.  
30 D. - Singapore. Arrivo verso le sei; alla cattedrale in taxi: confessione e s. Messa, dal vescovo [mons. Emilio Barillon] (20 copie del “Cavaliere” cinese). Nella casa delle Suore. Con un taxi alla nave: fa caldo!! Pranzo. Si gettano in acqua dalle loro barchette, per prendere le monete. Partenza. Una piccola farfalla si tiene aggrappata con le zampette, poiché [è giunta per lei] la morte (è una perdita di tempo?). Gli ananas nelle scatole; 12 mortificazioni e una “Ave Maria”.  
31 L. - Mare della Cina.    M.I.  Presso il monte Sinai - Il giorno 13 marzo, era di giovedì, siamo sbarcati a Suez, abbiamo lasciato dietro di noi il canale artificiale di Suez, attraversando in tal modo la strada percorsa un tempo dalla Madre Ss.ma per andare e tornare dall'Egitto con il Divin Bambino e s. Giuseppe, e poi siamo entrati nel Mar Rosso, o piuttosto in uno dei suoi bracci, tra la penisola del Sinai e i famosi deserti nei quali abitarono e si santificarono tanti eremiti, come s. Paolo eremita, s. Antonio abate; ivi venne istituita la prima forma di vita religiosa.  Qui abbiamo intersecato la via percorsa dagli ebrei per passare, a piede asciutto, dall'Egitto alla terra promessa e abbiamo navigato in direzione del monte Sinai.  Secondo il parere di un compagno di viaggio - un professore di Parigi che non era la prima volta che faceva quel percorso - avremmo dovuto scorgere la triplice vetta del Sinai verso sera.  Già nel pomeriggio, però, oltre una catena di vette rocciose nude, immerse in nuvole di sabbia, si è cominciato a scorgere in lontananza anche il monte Sinai: la vetta di una lunga ed alta catena rocciosa; ai suoi piedi una vasta pianura di sabbia, estesa una decina o quindicina di chilometri fino al mare. Forse fu proprio qui che gli ebrei si accamparono in attesa di Mosè.  Il monte Sinai... Ecco il luogo dove il Signore Dio volle dare i suoi primi comandamenti, che sarebbero dovuti divenire la base del comportamento umano.  Il monte è posto in mezzo ai tre continenti nei quali abita la maggior parte dell'umanità.  



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